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Selezione del vulcano di Roccamonfina

Qual è il sapore del vulcano di Roccamonfina? Ecco come scoprirlo in tre prodotti che non dovrebbero mancare mai nella vostra dispensa.

Un vino, un olio e un taglio di pasta. Consiste in questo la selezione del vulcano di Roccamonfina, un luogo suggestivo ma soprattutto ricco di tante e tante bontà, che vi proniamo. La selezione consiste in un vino Aglianico IGT da 0,75 l, che è stato prodotto con uve del vulcano di Roccamonfina, Galluccio e Conca della Campania, poi c’è un’anfora da 0,25 l di olio extravergine d’oliva prodotto a Conca della Campania e un pacco di spaghetti artigianali prodotti nella zona di Teano. Sono tutti prodotti tipici del territorio, per cui rappresentano una base per gustarne le bontà (ma naturalmente è un primo passo, poi si può anche spaziare, perché in fondo la cucina è un’arte dell’esplorazione): ecco qualche consiglio per un pasto con un bel piatto unico a base di spaghetti, per esempio.

Prendete dei funghi porcini, lavateli con cura, scolateli e tagliateli a tocchetti. Poi trifolateli in olio extravergine d’oliva, con l’aggiunta di alcuni pomodorini a pezzetti, un pizzico di sale e del prezzemolo (o anche dell’origano, se non gradite il prezzemolo). Alla fine, spruzzate un po’ di vino Aglianico e terminate di saltare gli ingredienti. Aggiungete tutto, compreso l’olio che rimane in padella, dopo averla bollita e scolata al dente e servite tutto caldo.

In alternativa, si può pensare di preparare una basta fredda, condita naturalmente con olio extravergine d’oliva (per evitare che diventi troppo collosa), dei pomodorini, della rucola, meglio se selvatica, dei funghi sottolio e magari anche pancetta o pezzettini di salame di cinghiale o comunque cacciatorino. Questo piatto va messo in frigorifero prima che venga servito. Naturalmente, su entrambe le preparazioni il vino Aglianico ci sta alla perfezione. Senza dimenticare che si tratta in entrambi i casi di preparazioni fresche, ideali per l’estate.

L’olio extravergine d’oliva

L’ olio extravergine d’ oliva e’ un alimento molto salutare se consumato con moderazione. Tra le popolazioni che utilizzano l’ olio extravergine di oliva, specie quelle del sud dove e ‘ uno dei piu’ invidiati prodotti tipici, si e’ osservato che la percentuale di malattie cardiovascolari e’ minore rispetto a coloro che lo consumano meno.
L’ olio extravergine d’ oliva e’ costituito da acidi grassi monoinsaturi, con la presenza in giusta quantita’  di acido grasso, linoleico, polifenoli, beta carotene e vitamine A, E, K, D. E’ ricco di proprieta’ antiossidanti e combatte il colesterolo.
L’ olio d’ oliva si puo’ dividere in diverse categorie:
OLIO EXTRAVERGINE D’ OLIVA: ottenuto con spremitura meccanica delle olive. Il livello di acidita’ e’ inferiore all’1%.
OLIO VERGINE D’ OLIVA O PURO: non e’ raffinato, il grado di acidita’ di questo olio e’ del 2%.
OLIO D’ OLIVA: raffinato come l’ olio extravergine d’ oliva ma con grado di acidita’ dell’ 1,5%. A questo olio viene aggiunta una piccola quantita’ di extravergine per renderlo piu’ gustoso.
OLIO DI SANSA: il grado di acidita’ di questo olio e’ pari all’ 1,5% ed e’ composto da sansa e olio extravergine d’ oliva.
L’ ulivo e’ una pianta antichissima, se ne parla addirittura nella Bibbia e nel Corano. Ha avuto origini nel Mediterraneo orientale, le tracce piu’ antiche sono state ritrovate in Israele e risalgono al V millennio a.C.. Il primo olio extravergine d’ oliva venne prodotto, invece, dai Greci e poi dai Romani. I Greci, espandendosi, portarono la pianta d’ ulivo in tutta la Magna Grecia e poi i Romani la diffusero in Spagna, in Francia e in Italia. Fin dall’ antichita’, l’ olio extravergine d’ oliva viene utilizzato in diverse maniere: per condire insalate, per insaporire vari alimenti e oggi anche per conservare le verdure nei barattoli.
L’ olio d’ oliva e’ stato anche utilizzato per produrre cosmetici antichi, veniva usato come medicamento, come combustibile ed era molto prezioso anche nei riti religiosi.
In breve, non c’ e’ un altro condimento paragonabile all’ olio extravergine d’ oliva, insostituibile!
Qui di seguito potete leggere la ricetta di un dolce in cui viene utilizzato l’ olio, prodotto tipico della nostra terra; provatelo, e’ buonissimo!

CROSTATA DI BANANE E ANANAS

ingredienti per la pasta frolla

Farina 300g, zucchero100g, olio extravergine d’ oliva 100 g, 1 uovo intero + 1 tuorlo, alcuni cucchiai di acqua fredda, sale.
Fare la fontana sulla spianatoia con la farina, unire lo zucchero, il sale, le uova e l’olio ed impastare velocemente il tutto, unire l’ acqua continuando ad impastare. Formare una palla, avvolgerla in un tovagliolo e metterla in frigo per mezz’ ora.

Per la farcitura

3 banane tagliate a rondelle, 400 g di ananas a dadini, 150 g di amaretti, 200 g di panna, 4 uova, 200 g di zucchero, mezzo bicchierino di Porto.
Stendere la pasta e foderare uno stampo a bordi alti. Cospargere il fondo della pasta con gli amaretti sbriciolati, disporvi la frutta. Montare le uova con lo zucchero, unire il porto e la panna. Versare la crema sulla frutta ed infornare a 180 gradi per 50 minuti.

Olio extravergine d’oliva prodotto tipico

Stasera sono stanchissima. Da qualche settimana abbiamo cominciato la raccolta delle olive… e’ faticoso ma e’ sempre un piacere trascorrere i pomeriggi nei campi.

Quest’ anno la produzione delle olive e ‘ un po’ piu’ scarsa ma l’ olio sara’ sicuramente ottimo! Quando le olive non sono ben mature l’ olio ha un sapore eccellente.

Non vedo l’ ora di provarlo sui crostini di pane; spesso organizziamo delle cene tra amici esclusivamente per assaggiare l’ olio novello.

Proprio come le castagne, le coltivazioni di olive sul nostro territorio sono molto diffuse e si produce olio di alta qualita’.

Tra i nostri prodotti tipici, l’ olio extravergine di oliva e’ forse il piu’ richiesto.
Mentre raccoglievo le olive, oggi pensavo che questo e’ l’ unico frutto dal quale si ottiene l’ olio dalla semplice spremitura, senza altri passaggi.

Eppure, a guardarle, mi sembravano cosi’, come dire…vuote, sembrano non contenere nulla, forse perche’ troppo piccole… ma, non so, avevo questa stupida impressione! Invece, poi, quando arrivano cosi’ liquide dal frantoio pensi: che miracolo! Tante piccole bacche danno vita ad una prelibatezza che rende il nostro territorio invidiato da altri in cui i terreni non sono adatti a questo tipo di coltivazione.
Mentre si lavora tra gli oliveti, ci si scambiano opinioni, segreti, ricette e si raccontano storie passate di quando l’ olio era uno dei pochi alimenti per sfamarsi, e beati coloro che potevano permetterselo! I miei nonni, nel dopoguerra, quando riuscivano a mangiare le bruschette con l’ olio si sentivano nobili, il pranzo era ” di lusso”. Noi oggi non diamo piu’ spazio a queste sensazioni.

Ma grazie a Dio la bruschetta con l’ olio e’ ancora molto apprezzata dai nostri palati intelligenti!
A me piace cosi’ tanto che sto pensando di farvi assaggiare una bruschetta non proprio tradizionale ma dove l’ olio extravergine d’ oliva non puo’ mancare, il suo gusto viene esaltato dai diversi ingredienti vegetali.

CROSTONI CON SALSA ALLA PROVENZALE
Per la salsa: 400g d’ olive nere
2 spicchi d’ aglio tritato
2 filetti di acciuga sgocciolati
2 cucchiai di capperi sott’ aceto sgocciolati
2 cucchiai di timo fresco
2 cucchiai di senape
1 cucchiaio di succo di limone
60 ml d’ olio d’ oliva extravergine
1 cucchiaio di brandy
Sale, pepe.

Dopo aver snocciolato le olive  mettetele in un mixer con l’ aglio, le acciughe, i capperi, il timo, la senape, il succo di limone, l’ olio e il brandy; frullate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiustate di sale e di pepe, trasferite in un vasetto di vetro, coprite con un po’ d’ olio e sigillate con il tappo. Mettete poi il vasetto nel frigorifero per una settimana.

Tagliare orizzontalmente  la pagnotta.

Ponete le fette sul grill del forno per una quindicina di minuti a temperatura moderata e grigliatela su entrambi i lati. Spalmate la salsa sul pane e sevite.
Conservando la salsa in frigorifero potrebbe succedere che l’ olio solidifichi e formi piccole macchie bianche, che pero’ non pregiudicano la qualita’ e il sapore della salsa.

Per ovviare all’ inconveniente, basta tirarla fuori dal frigo 20 minuti prima di servirla in tavola.

Assaggiate e fatemi sapere!!!