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Ricetta tipica del Parco di Roccamonfina ” Il monte Bianco” con castagne e panna

 

 

 

 

Ingrdienti

400 gr di farina di castagne

Mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva

70 gr di pinoli

70 gr di uva passa fatta rinvenire in acqua tiepida

rosmarino

un pizzico di sale

Acqua tiepida q. b.

Per la preparazione di questo dolce a base di castagne occorrono naturalmente le castagne, quindi lavare le castagne, inciderle con un coltellino e farle lessare per 20 minuti in una pentola di acqua bollente.

Togliere le castagne dal fuoco ed eliminare la buccia, rimettere le castagne in acqua calda e cominciare a togliere la seconda pelle delle castagne.

Rimettere le castagne in una pentola col doppio fondo assieme al latte, lo zucchero e il sale e far cuocere a fuoco basso per circa un ora mescolando spesso per evitare che le castagne attacchino.

Una volta cotte trasterire le castagne in una ciotola e schiacciarle bene con un cucchiaio ottenendo una specie purea.

Aggiungere il cacao ed il rhum e amalgamare.

Versare il composto di castagne nel piatto e lavorarlo a con.

Mettere in frigo.

 Montare la panna con lo zuccherero a velo e trasferici in un sac-a – pousche con la bocchetta a stella e decorare facendo tanti ciuffetti di panna tutti intorno al doce di castagne, partendo dal perimetro alla base dove si possono disporre le castagne tagliate a metà.

Continuare con il sac-a-poche ponendo corone di ciuffetti di panna montata fino a 2\3 dell’altezza del doce di castagne e finire facendo un’unico ciuffo più grande sulla sommità del dolce, lasciando così una fascia di ripieno scoperta e visibile, oppure coprire tutto con la panna.

Mettere in frigo fino al momento di servire.

LA PULIZIA DEI CASTAGNETI OGGI E IERI……..LE CASTAGNE

I castagneti nella zona del Parco regionale di Roccamonfina foce del Garigliano hanno da sempre rappresentato fonte di ricchezza per le popolazioni. Le castagne che oggi rappresentano un frutto molto pregiato, in passato rappresentava elemento base dell’alimentazione. Parliamo di pulizia del terreno dove cadono le castagne, ossia il castagneto. Fino a pochi anni fa il castagneto veniva pulito con la falce ossia il ” messuro” lavoro del tutto manuale dove veniva tagliata l’erba in eccesso, una volta tagliata l’erba si passava alla raccolta della stessa ossia “rastrellatura” ed infine la bruciatura dell’erba e dei ricci di castagne dell’anno precedente, “appiccià ri mentuni” oppure “ncoce”, dialetto di Roccamonfina. Mi ricordo, durante la pulizia dei castagneti si pranzava sul posto come se fosse un pic nic, il fumo dei ricci bruciati che emozione sensoriale, il pranzo della tradizione, le patate con i peperoni, una ricetta da gustare solo sotto una pianta di castagne. Le patate prima sbollentate e poi saltate in padella e tagliate molto piccole con l’aggiunta di origano locale e i peperoni precedentemente saltati in padella. Questo piatto gustato nei castagneti no è più un piatto normale, la natura e i castagneti regalano una magia del gusto e delle sensazioni mai provate, da bambino spesso andavo con mio zio e mio padre a pulire questo piccolo appezzamento di terreno di  proprità, oggi a distanza di anni la tecnologia rivoluziona tutto e i castagneti sono puliti con i decespogliatoi e con i trattori che con delle apparecchiature riescono a tritare l’erba senza nemmeno bruciarla, la concorrenza  delle castagne è vero è dietro la porta…. ma domanda??? il gusto e la tradizione dov’è????

La castagna e le curiosità

La castagna, sorrido quando al mio ristorante molti mi chiedono, ma le castagne si raccolgono o si colgono????? La castagna è un frutto che cresce nel riccio l’involucro che lo tiene all’interno e verso inizio settembre per alcune qualità, si apre e dall’albero dove è appeso il riccio cade la castagna o le castagne, spesso contemporaneamente, molte volte capita che le castagne cascano in testa ai raccoglitori e spesso capita che cade anche il riccio che se è vuoto mezza predica, ma se cade con le castagne all’interno, per effetto del peso fa male e gli aculei pungenti entrano nella pelle, niente di sicuramente grave, ma fastidioso. Il riccio detto in dialetto cardo è tanto più pungente quanto più calda è la temperatura del periodo. I raccoglitori di castagne infatti per la raccolta usano i guanti da cucina per lavare i piatti, in questo modo si evita per l’80% che gli aculei del riccio di castagne si infilino nelle mani.