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Farina di castagne Romolini

Ecco la farina di castagne Romolini, l’ideale per tante preparazioni, soprattutto in termini di dolci. Proviene direttamente dal vulcano spento di Roccamonfina.

La farina di castagne è un ingrediente utilissimo nella preparazione dei dolci. La farina di castagne Romolini viene realizzata attraverso la macinazione di castagne selezionate nella zona del vulcano di Roccamonfina, un vulcano ormai spento, un luogo suggestivo in cui i sapori spuntano letteralmente fuori dalla terra arricchendo così la nostra tavola. Viene utilizzata, come precisato in precedenza, soprattutto per i dolci, ma anche per la polenta di castagne, e tanto tempo fa, soprattutto in tempo di guerra, veniva addirittura utilizzata per fare il pane.

La farina di castagne è ricca di carboidrati e sali minerali: è un’ottima cosa che non contenga glutine, e in questo modo può essere consumata anche da chi soffre di celiachia, al posto magari della farina bianca tradizionale. Questa farina ha un colore eburneo e si ottiene esclusivamente dalla macinazione di castagne essiccate al sole, che danno a questo prodotto tipico il sapore dolce e a un tempo tostato.

Un’idea simpatica per una ricetta che piacerà anche ai più piccoli è quella di realizzare una pastella con farina di castagne, un po’ di zucchero a velo, un pizzico di sale e dell’acqua. Questa pastella costituirà la panatura per delle fette di patata americana, precedentemente sbucciata e tagliata. La frittura deve avvenire in olio d’oliva, per poi essere asciugata in un foglio di carta assorbente ed essere servita dopo una spazzolatina di zucchero semolato sulla superficie. Questa ricetta può essere preparata anche con la mela o con la pera, magari sostituendo al posto dello zucchero semolato sempre lo zucchero a velo.

Naturalmente, con la farina di castagne si prepara il castagnaccio, che è un dolce tipico della Toscana e di altre regioni del nord Italia, ma presenta anche delle interessanti varianti regionali al sud.

Castagne: per tutti i gusti e le stagioni

Non solo inverno, un frutto gustoso come le castagne sono da conservare in molti modi e consumare tutto l’anno.

Le castagne sono il frutto di un albero disponibile nei mesi autunnali e invernali. Ma in realtà esistono molti modi per goderne durante tutto l’anno, magari attraverso la marmellata (crema di marroni), che viene spalmata la mattina su fette di pane fresco e dorato. La marmellata di castagne non è però gradita a chiunque, per via del fatto che rappresenta praticamente un ossimoro, presentando un gusto delicato eppure deciso. La caldarrosta invece accomuna un po’ tutti gli italiani e non potrebbe essere altrimenti.

Le castagne sono un prodotto tipico italiano che si presta a moltissime preparazioni, in particolare come contorno per le carni, soprattutto quelle di cacciagione, da preparare al vapore con la salsa agrodolce. Ma cosa sono le castagne e cosa contengono?

La castagna fa parte della frutta secca, come le arachidi, i pistacchi, le mandorle e le nocciole. All’esterno si presenta con un riccio che la racchiude e la protegge, fino alla sua raccolta e al suo utilizzo. Possiede anche una buccia che viene leggermente tagliata quando si preparano le caldarroste, per poi essere tolta solo a cottura ultimata.

Le castagne fresche contengono fino al 50% d’acqua, ma nella loro versione essiccata questo contenuto si attesta al 10%. Ogni etto di questo prodotto tipico fornisce un apporto calorico di 200 kcal: la castagna contiene soprattutto fibre, glucidi zuccherini, proteine e pochissimi grassi. Tra le altre sostanze contenute vanno annoverate potassio, magnesio, calcio, zolfo, fosforo e vitamine, come la B1, la B2, la PP e la C.

Tra i piatti tipici più amati che prevedono la castagna c’è il Mont Blanc, ossia il Monte Bianco, tanto decantato da Nanni Moretti nel film “Bianca”. Questo dolce prevede la presenza di castagne, latte, zucchero, panna montata, cacao, rum, semi di finocchio e sale. Come insegna Moretti, però, quando lo si consuma, bisogna far attenzione a non fare il tunnel: il Mont Blanc si regge su un equilibrio delicato, se si svuota il ripieno, la castagna, per quanto buonissima, da sola non ha senso.