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La vera storia della pasta che fa ingrassare

I carboidrati fanno davvero ingrassare? O si tratta piuttosto di una leggenda metropolitana? Per scoprire il mistero, bisogna fare un salto nel passato.

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Uno dei luoghi comuni relativi al consumo della pasta sostiene che la pasta faccia ingrassare. Sicuramente, se ogni vostro piatto di pasta misura la bellezza di 200 grammi, ogni giorno, è normale ingrassare. Ma accadrebbe con qualunque cibo in grandi quantità.

La pasta risente di qualcosa che è accaduto nel corso della storia italiana. Quando l’Italia entrò nella seconda guerra mondiale, la dittatura di Benito Mussolini e il suo apparato di propaganda ritennero giusto diffondere l’uso di altri cibi, quali il riso, perché la produzione della pasta iniziava a scarseggiare a causa del conflitto.

A essere incaricato della propaganda fu lo scrittore futurista Filippo Tommaso Marinetti, che creò una campagna in cui si diffondevano immagini di uomini e donne longilinei e in salute, mentre c’erano anche uomini e donne obesi che invece si nutrivano di pasta. La campagna di Marinetti fu così efficace che i suoi effetti durano ancora oggi. Se non fosse che oggi il concetto di pubblicità risponde a criteri di verità e non di propaganda, com’è normale in ogni democrazia.

La pasta è un alimento sano, posto all’interno della dieta mediterranea, che è tra l’altro patrimonio dell’Unesco, ed è un alimento sicuro al cento per cento. Ed è ricco di proteine di natura vegetale, che consentono di avere maggiore energia più a lungo rispetto ad altri tipi di proteine.

E bisogna stare attenti anche alla bufale diffuse in rete. Se trovate scritto che la pasta italiana viene realizzata con scarti di grano provenienti da altri paesi, non temete né per la vostra salute né per la qualità della pasta. Poi, se si vuole andare sul sicuro, esistono in commercio tantissimi marchi che si avvalgono di pasta pregiata e sicura, come la pasta di Teano.

Castagne, come decorare i dolci

Decorare dei dolci non è un’impresa sempre facilissima, ma con le castagne tutto assume un altro sapore, il sapore della bontà

Ci troviamo davanti a una torta, una ciambella, un dolce al cucchiaio: e ora con cosa lo decoriamo? In cucina, anche l’occhio, oltre al palato, vuole la sua parte, e quindi è giusto che si cerchi una certa estetica anche nel piatto che si andrà a mangiare. Nella Babele di decorazioni, materiali e topping vari, una certezza è la castagna. La ragione è molto semplice, la castagna è sempre assai versatile, è un frutto non troppo dolce e quindi non rende stucchevole quello che ci si appresta a servire, ma soprattutto dà carattere e armonizza gli ingredienti tra loro.

L’ideale per decorare i dolci sono le castagne fresche, ma anche le castagne sotto spirito, soprattutto quando si tratta di dolci al cucchiaio, hanno un loro perché. Prima di decorare con le castagne un dolce, si può anche pensare di intingerle nel cioccolato fuso o rotolarle nel caramello, per aggiungere ancora un’altro po’ di sapore, ma tutto dipende da quello che il dolce in questione contiene. Se la torta o il dolce che deve essere decorato con le castagne è a base di frutta, c’è decisamente via libera e anzi, si possono utilizzare anche le castagne secche. Se il dolce è maggiormente cremoso, meglio che le castagne siano accompagnate da qualcos’altro, grappa, cioccolato, panna, caramello, ma non bisogna eccedere o creare stridori di gusto: in altre parole il topping al cocco, per esempio, è assolutamente off limits.

Ma le castagne stanno bene con i dolci per tutte le occasioni? Certo che sì: certo, potranno apparire poco simpatiche e poco colorate quando si decora un dolce per bambini, ma è lì che interviene la creatività e basta disporre le castagne in un modo simpatico, per esempio a forma di fiore per le bambine o con il nome del festeggiato, per un augurio che sarà di cuore, ma sarà anche molto saporito.

Castagne, il frutto per tutte le stagioni

Chi lo dice che le castagne siano disponibili e consumabili solo in autunno e inverno, quando ci sono quelle fresche? Ecco come sfatare un falso mito

Le castagne rappresentano il simbolo di una stagione. Non è un caso che quando si va a scuola elementare e si apprendono le stagioni, spesso le immagini delle castagne accompagnano sempre l’autunno. E moltissime persone credono che le castagne siano confinate al solo autunno, che in primavera o in estate rappresentino qualcosa di lontano lontano, nel tempo e nello spazio. Ma non è affatto così.

La produzione delle castagne è tanto vasta e consta di una parte che riguarda la lavorazione. Una parte delle castagne fresche viene venduta in autunno, trasformandosi molto spesso in caldarroste nelle nostre case, mentre tutta un’altra parte di castagne viene lavorata per diventare castagne secche, castagne in barattolo, castagne in grappa, e chi più ne ha più ne metta.

Per cui si tratta assolutamente di un falso mito se si considera che la castagna è legata soltanto a una delle quattro stagioni. Si tratta di un prodotto assolutamente nutriente, dolce ma non stucchevole, ed è quindi l’ideale anche per uno snack spezzafame molto veloce, quando vogliamo fare un break al lavoro, la merenda con i propri bambini o semplicemente quando vogliamo concederci qualcosa di buono.

Certo, bisogna stare attenti a non esagerare, perché le castagne presentano delle calorie non indifferenti. Non solo: le grandi abbuffate non sono mai amiche di ciò che amiamo alla follia e rischiamo di incontrare nostro malgrado il rovescio della medaglia: mangiare chili e chili di castagne in un solo giorno significa non solo ritrovare tutto sulla bilancia nei giorni successivi, ma anche fare indigestione e probabilmente finire per odiare questo frutto tanto amato e tanto gustoso. Per cui castagne tutto l’anno sì, ma senza esagerazioni.