Castagne: che cos’è la nzerta

La nzerta rappresenta tantissimo in termini di cultura tradizionale nel campo alimentare, nello specifico quando parliamo delle castagne.

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In antichità non esistevano molti modi per poter conservare il cibo. Alcuni alimenti, per poter essere utilizzati nel corso delle stagioni – non necessariamente quando un determinato prodotto era disponibile – venivano legati tra loro con uno spago, formando una sorta di collana. Accadeva, e continua ad accadere, per esempio, con la nzerta, una “collana” di castagne, che possono essere consumate nei mesi successivi alla loro raccolta.

La nzerta per le castagne è quello che la pendola è per i pomodori. Ma anche altri alimenti, come i peperoncini piccanti, per esempio, vengono conservati in questo modo. Ma tra tutti probabilmente le castagne sono le più importanti per via dell’apporto nutrizionale che forniscono: in antichità costituivano anche un’integrazione al (poco) pane che le famiglie avevano a disposizione.

Oggi la nzerta non è un vezzo, qualcosa di meramente decorativo come si potrebbe facilmente pensare. Si tratta invece più semplicemente di qualcosa che ci collega alle nostre radici più profonde, che ci rammenta un periodo lontano della nostra storia che non dobbiamo dimenticare, perché è da lì che veniamo. E perché, fondamentalmente, siamo quello che mangiamo.

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