Caldarroste e primizie: perché la primitiva di Roccamonfina è così speciale. Spoiler: tutto ha a che fare con il territorio su cui crescono questi castagni.
Nello scorso contributo su questo blog abbiamo concluso dicendovi che i modi in cui vengono raccolte le castagne primitive di Roccamonfina rimangono spesso tradizionali (e infatti sono buonissime per la trasformazione in caldarroste), quelli dei nostri avi, e sono giunti fino a noi per rendere la raccolta e tutta la filiera delle castagne ecosostenibile.
Ma, riguardo al territorio di Roccamonfina, quali altre sono le caratteristiche? Innanzitutto, come sa chi ci abita o ci va per una piacevole passeggiata fra i boschi, è ricco di castagni, e il suolo vulcanico, unito ad altre particolarità, rendono la castagna locale di assoluta qualità nel panorama nazionale.
Ciò ha portato il frutto a diventare una parte importante dell’economia locale, e per fortuna il clima e il suolo della montagna aiutano: i castagni qui nascono addirittura in modo spontaneo, e vengono curati con tecniche tradizionali, come abbiamo già scritto. E tutta questa cura al prodotto a cosa porta per il fruitore, per noi che acquistiamo e mangiamo la prelibatezza?
In zona non mancano feste e sagre che hanno come protagonista la castagna, anche per incentivare il mercato che parte da qui e si estende in tutta Italia. Sono ottime occasioni per conoscere qualcosa in più sulla primitiva di Roccamonfina, e lo stesso vale facendo una bella chiacchierata con le persone che vivono ogni giorno il territorio di Roccamonfina.
Immaginate a tal proposito di andare a cercare a Roccamonfina il fresco nei periodi caldi dell’anno. Dopo una delle tante curve, vi si para davanti un’oasi immersa nel verde, e vi fermate, sicuri di mangiare dell’ottimo cibo. Ovviamente non rimanete delusi, tra funghi, carni e altri prodotti a chilometro zero, oltre alle castagne.