Castagne e tradizioni contadine, la nzerta

La nzerta, la sua etimologia e la tradizione legata alle castagne e non solo.

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Quando la civiltà contadina era quella predominante, la nzerta costituiva il metodo di conservazione degli alimenti più diffuso. Vi si ricorreva per molti prodotti: pomodori, aglio, cipolla, peperoni e perfino le castagne. Anzi, la tradizione della nzerta di castagne giunge fino a noi, un po’ come vezzo, un po’ per conservare le nostre radici culturali di cui andiamo fieri.

Nzerta viene da «sertum», che in latino significa corona, ed è il participio passato di «serere» ossia intrecciare. Da qui il fatto che la nzerta ha l’aspetto di una corona o un intreccio – come per una ghirlanda. In alcune parte del meridione d’Italia sinonimo di nzerta è infatti «treccia». La latinità è infatti il tempo in cui la nzerta affonda le sue radici e in tal senso è appunto un retaggio culturale positivo molto profondo.

Oggi la nzerta è al tempo stesso un modo di confezionare un alimento, ma anche qualcosa di molto decorativo, da tenere con orgoglio nella propria casa durante tutto l’inverno. Di tanto in tanto, si possono prendere da essa le castagne che servono a preparare primi o secondi piatti, dolci o anche da servire con alcolici oppure a fine pasto.

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