Castagno, perché abbiamo paura del cinipide

Anche se l’allarme reale del cinipide del castagno è cessato, ce n’è un altro, metaforico, che tiene alta l’attenzione.»

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C’è che ci siamo già passati, con le palme. Così quando un attacco parassitario ha colpito i castagni, è chiaro che in molti si sono spaventati. Le palme, in Italia, sono meramente decorative. I castagni non sono semplicemente decorativi. Danno frutti, frescura. Sono parte integrante di un ecosistema: senza i castagni qualcosa verrebbe a mancare nell’equilibrio ecosistemico e non vogliamo scoprire cosa.

Il fatto che i castagni diano le castagne e, per questa ragione, ci allarmi tanto il cinipide non è affatto secondario: le castagne rappresentano un capitolo importante dell’economia basata sulle risorse agroalimentari delle zone in cui crescono i castagni, ma le castagne sono inoltre fonte di tradizioni culturali e popolari, oltre che un alimento importantissimo della dieta mediterranea, per via delle sostanze nutritive contenute in esse.

Certo, al momento l’allarme è cessato e il cinipide sembra essersi ormai allontanato grazie a dei predatori naturali, e se dovesse tornare siamo pronti a riaccoglierlo con nuovi lanci. E l’importante di tutta questa storia è anche che abbiamo compreso cosa significhi perdere un pezzo importante della nostra storia senza realmente perderlo. Terremo così di più alla tutela dei nostri castagneti.

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